I giovani spettatori cresciuti negli ultimi anni conosceranno perfettamente Tata Matilda, l’eccentrica educatrice interpretata da Emma Thompson e protagonista di due lungometraggi (Nanny McPhee – Tata Matilda e Tata Matilda e il grande botto), ma prima di lei c’è stata un’altra tata cinematografica, sicuramente più graziosa e decisamente più leggendaria: Mary Poppins, protagonista di un Cult for Kids per eccellenza che non poteva assolutamente essere ignorato.
Diretto nel 1964 da Robert Stevenson e interpretato da una superba Julie Andrews, che grazie a questo ruolo riuscì ad aggiudicarsi un Oscar come migliore attrice (a cui si aggiungono quelli per i migliori effetti speciali, miglior montaggio, migliore canzone e migliore colonna sonora), Mary Poppins racconta la storia di una famiglia londinese: un padre banchiere, convinto che sia possibile gestire la casa allo stesso modo degli affari; una brava moglie che forse vive un po’ tropo “tra le nuvole”; due figli, un maschio e una femmina, bravi, sebbene un po’ vivaci.
In cerca di una tata, i componenti di questa famiglia riceveranno la visita di Mary Poppins, una donna dotata di poteri magici che aiuterà ognuno di loro a ritrovare la giusta armonia.
Ispirata alla serie di romanzi scritti da Pamela Lyndon Travers, Mary Poppins è una di quelle pellicole che difficilmente non si amano e che, ancora oggi, è in grado di incantare grandi e piccini: i primi perchè inevitabilmente possono ricollegare le avventure di questa “supertata” a dolci ricordi di infanzia; i secondi per la magia che pervade ogni minuto di questa storia.
Magia che risiede nelle suggestive scene realizzate con la tecnica mista, che ovviamente non raggiungono la perfezione di titoli come Chi ha incastrato Roger Rabbit?, ma che riescono comunque a trasportarci all’interno di un mondo incantato difficile da dimenticare. Unite a questo una colonna a dir poco storica, scandita da “hit” intramontabili come Un Poco Di Zucchero, Supercalifragilistichespiralidoso, Cam caminì. Il risultato? Non solo una splendida pellicola per l’infanzia, ma uno dei titoli più conosciuti della storia del cinema.