Joe Johnston è sicuramente un regista altalenante, ma anche un professionista che quando vuole sa fare bene. Jumanji è un esempio del suo lato migliore: ha preso una storia che, trattata in maniera sbagliata, avrebbe potuto risultare una baracconata senza precedenti, e l’ha resa un film degno delle nostre rubriche Cult for Kids e Pezzi di cinema.
Parte del merito va certamente agli effetti speciali della Industrial Light & Magic, la compagnia fondata da George Lucas che, sin dai tempi di Guerre stellari, spinge avanti l’evoluzione degli effetti visivi. Certo, rivisti oggi i trucchi di Jumanji sembrano un po’ datati, ma dovete pensare che nel 1995 erano all’avanguardia. E poi non bisogna dimenticare il grande Robin Williams, nei panni di Alan Parrish, un bambinone rimasto intrappolato per ventisei anni nella giungla magica di Jumanji. Un personaggio perfettamente nelle corde di questo straordinario attore, come nel caso di Hook di Steven Spielberg.
Una curiosità: Zathura di Jon Favreau è considerato una sorta di seguito ideale di Jumanji, essendo tratto da un libro per ragazzi di Chris Van Allsburg, autore del romanzo illustrato che ispirò Jumanji. Qui sotto, una giovane Kirsten Dunst, il piccolo Bradley Pierce e Williams affrontano la più temibile delle minacce: un leone in computer graphic! Tanto per rimarcare la bravura dei tecnici ILM, ammettiamo che la creatura è piuttosto credibile anche per gli standard di oggi…