Regia: Nancy Jane Meyers
Cast: Blanchard Ryan, Meryl Streep, Steve Martin, Alec Baldwin, John Burke Krasinski, Daryl Sabara, Lake Bell
Anno: 2009
E’ complicato segna l’ingresso di Meryl Streep nella terza età. Di certo l’anagrafe l’aveva etichettata in questo modo da tempo ma per il cinema Meryl era rimasta ancora ragazzetta, tanto che solo un anno fa ballava, cantava, zompettava e si tuffava a bomba in acqua in Mamma Mia!. Ora invece arriva nelle sale la sua prima commedia senile.
Per commedia senile si intende la declinazione matura (molto matura!) della commedia sentimentale, un genere che può esistere solo nel molto ampio mercato americano e che gode di una certa fortuna, almeno in patria. A questa categoria appartengono film (arrivati da noi negli ultimi anni) come Quel che resta di mio marito o Come un uragano e in un certo modo Perchè te lo dice mamma e Tutto può succedere (sempre diretto da Nancy Meyers, ormai una specialista). E’ il cinema del “non è mai troppo tardi per ricominciare ad amare”, la fiera dei mariti e delle mogli morte, delle seconde (ma anche terze) occasioni e via dicendo.
E’ caratteristica di questi film impiegare grandi star in disarmo e fa quindi specie vedere come protagonista Meryl Streep, attrice della quale tutto si può dire tranne che sia in disarmo. Ma tant’è.
Data la protagonista eccezionale la produzione è di un livello nettamente superiore rispetto agli omologhi citati, anche se poi la trama e lo svolgimento sono assolutamente in linea con quanto visto negli altri film. C’è Alec Baldwin, nel ruolo dell’ex marito un po’ viscido e disperato che vuole tornare (perchè la nuova moglie giovane e bellissima in realtà non lo capisce) e Steve Martin in quello della nuova occasione, divorziato, simpatico, un po’ tenero e tutte quelle cose che ad una certa età riscuotono successo.
A fare da contorno una pletora di figli, un tenore di vita che alto è dire poco, una professione femminile/maschile (è una cuoca che gestisce una propria gigantesca pasticceria) e disavventure sentimentali con garantito lieto fine politically correct in grado di trovare l’impossibile compromesso tra amore, lavoro, famiglia, amanti, ex, passato, presente e futuro.
L’umorismo c’è ma ha poco effetto sugli under40, per il resto non è dato dirlo. Pochi film come questi sono fatti per avere effetto su un target preciso lasciando fuori gli altri. Al contrario del cinema giovanilista, che può agire sia sul presente del pubblico che sull’eventuale passato, in modo che anche i più adulti si divertano nel ricordare il proprio periodo giovanilista, la commedia senile invece non funziona come monito sul futuro per le generazioni più giovani.
Star ormai pronta a ruoli senili o donna ancora sulla breccia dell’onda capace di dar battaglia alle più giovani. Meryl -il mito- Streep è in tramonto? Qui le altre critiche