Il sottogenere dei dance film ha riacquisito una certa popolarità negli anni Duemila, e Ballerina ne rielabora i tòpoi per adattarli al proprio contesto specifico: quello di un film d’animazione in CGI che si rivolge prevalentemente ai bambini, con piccoli anacronismi che strizzano l’occhio alla contemporaneità.
Il film di Eric Summer ed Éric Warin si svolge infatti nella Francia del 1880, dove la piccola Félicie sogna di scappare dall’orfanotrofio per frequentare la prestigiosa scuola dell’Opera di Parigi, e diventare una grande étoile. Per sua fortuna, ad aiutarla c’è l’amico Victor, giovane inventore che pianifica la fuga con due ali leonardesche e, dopo una folle corsa per le campagne francesi, le permette di raggiungere la capitale. Qui, i due si separano: Victor comincia a lavorare nel laboratorio di Gustave Eiffel, mentre Félicie incontra Odette, ex prima ballerina che, in seguito a un incidente, è costretta a fare la sguattera per una megera e la sua insopportabile figlia. Quest’ultima sta per entrare alla scuola dell’Opera, ma Félicie riesce a intercettare la lettera di ammissione e prende il suo posto, assumendone l’identità. I guai non mancano, ma Félicie ha la passione e il talento per superarli tutti.
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