E.T. l’extra-terrestre torna sulla terra 37 anni dopo gli eventi del film di Steven Spielberg, per incontrare di nuovo Elliott (Henry Thomas) diventato
il genitore di due ragazzi, nel cortometraggio di quattro minuti: A Holiday Reunion.
Molti di voi nel lontano 1982 non erano ancora nati ma sicuramente avranno sentito pronunciare almeno una volta la frase “Telefono casa…”, una delle frasi più famose del film E.T. L’Extraterrestre, la magica avventura del regista Premio Oscar® Steven Spielberg che nel 1982 si è affermato come il film con il più alto incasso dell’anno, debuttando al primo posto del Box Office in tutto il mondo.
Il film racconta l’incontro tra Elliot, un ragazzo dalla fervida immaginazione, ed un alieno sperduto. Elliot (intepretato dal giovane Henry Thomas) aiuta questa meravigliosa creatura, che lui chiama E.T., a trovare la strada per tornare a casa prima che gli agenti del governo lo catturino. La loro diventa così una delle amicizie più tenere e toccanti della storia del cinema.
Ancora oggi, E.T. L’Extra-Terrestre resta uno dei film di maggior successo e uno dei più amati di tutti i tempi tanto che la per celebrare il suo 30° Anniversario la Universal ha creato un’inedita versione Blu-ray™ disponibile in Italia dal 24 Ottobre 2012 con straordinarie immagini rimasterizzate in digitale, che offrono una risoluzione sei volte superiore rispetto a quella del DVD, e uno spettacolare audio 7.1 Surround nella versione originale!
Il nostro Cult for Kids della settimana è un film che deve ancora uscire nelle sale italiane, ma che non mancherà di entusiasmare i più piccoli tanto quando i genitori. Le avventure di Tintin: Il segreto dell’unicorno è il nuovo film, e primo in 3D, di Steven Spielberg, e già qui non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro. Per chi è cresciuto negli anni Ottanta, Spielberg è sinonimo di alcuni dei più grandi film fantastici mai realizzati, come la trilogia di Indiana Jones, E.T., Incontri ravvicinati del terzo tipo. Tintin si inserisce in questo filone, ma lo aggiorna con la moderna tecnica del motion capture, che è in grado di tramutare qualsiasi fantasia in realtà di pellicola.
Il nostro Cult for Kids della settimana, Explorers di Joe Dante, può a buon diritto essere considerato uno dei grandi classici del cinema per ragazzi anni Ottanta, anche se spesso viene ignorato. E, d’altra parte, in un’epoca in cui vedevano la luce intramontabili pietre miliari come I Goonies, E.T. e Gremlins – dello stesso regista – poteva risultare difficile tenere dietro a tutto. Il senno di poi, in casi come questo, è fondamentale per recuperare tesori perduti.
Explorers è un film magico, una pellicola che, in quanto a entusiasmo per la scoperta, non ha nulla da invidiare ai già citati Goonies. Dante sceglie di eplicitare la natura onirica del suo cinema, e lo fa rendendo i sogni una parte integrante della trama. E’ attraverso i sogni che i ragazzini protagonisti – tra cui i futuri divi River Phoenix e Ethan Hawke – vengono guidati a distanza dagli alieni Neek e Wak per creare la bolla d’energia che li porterà nello spazio.
Un altro dato interessante è la critica nei confronti della televisione, capace spesso di banalizzare l’immagine, che al cinema può essere poesia quanto in TV può risultare volgare. Dalla TV, gli alieni hanno imparato che l’umanità è un popolo sciocco, superficiale, fracassone e spaventato dal diverso. Dati che in fondo non sono così sbagliati, ma che sono anche troppo semplificati. Eppure, come in E.T. e nel cinema di Steven Spielberg, solo i ragazzini possono salvare l’umanità con la loro innocenza, conducendola sul sentiero della comprensione reciproca: non a caso, anche Neek e Wak sono adolescenti scappati da casa.
Qui sotto, ben due sequenze del film!
Oggi per la consueta rubrica del martedì Kids & Tv parliamo di Alf, mitica sit com della fine degli anni ’80 creata da Paul Fusco e ispirata a E.T. L’Extraterrestre, indiscusso capolavoro di Steven Spielberg del 1982. Protagonista della serie è Alf (un acronimo che sta per Alien Life Form), un peloso alieno arancione di 229 proveniente dal pianeta Melmac che si schianta con la sua astronave sul garage della famiglia Tanner.
Dopo un primo comprensibile momento di smarrimento, la famiglia decide di accoglierlo in casa, tenendolo al riparo da occhi indiscreti… almeno finché i lavori per riparare l’astronave non saranno ultimati! Alf si adatta perfettamente alla vita sul Pianeta Terra. Si comporta spesso in modo arrogante e infantile, combina un sacco di guai, adora guardare la televisione e nutrirsi di … gatti!!!!
Se volete rivivere le emozioni del favoloso film di Spielberg, potete acquistare il DVD di E.T. L’Extraterrestre su Amazon!
Questa settimana il Cul for Kids esaminato è stato E.T. – L’Extraterrestre di Steven Spielberg, un classico senza tempo per tutte le generazioni.
Il film non solo rimane nella memoria collettiva ancora oggi, ma è stato anche uno dei più grandi successi della storia del cinema.
Sul blog di ScreenWEEK ne abbiamo approfittato per parlare del regista Steven Spielberg e dei suoi più grandi successi in carriera, e potete leggere l’analisi a questo link.
Indovinate quale film c’è al numero 1 di questa particolare classifica…
Fonte: screenWEEK
Questa settimana il Cul for Kids esaminato è stato E.T. – L’Extraterrestre di Steven Spielberg, un classico senza tempo per tutte le generazioni.
Il film non solo rimane nella memoria collettiva ancora oggi, ma è stato anche uno dei più grandi successi della storia del cinema.
Sul blog di ScreenWEEK ne abbiamo approfittato per parlare del regista Steven Spielberg e dei suoi più grandi successi in carriera, e potete leggere l’analisi a questo link.
Indovinate quale film c’è al numero 1 di questa particolare classifica…
Fonte: screenWEEK
Come al solito concludiamo il nostro appuntamento con il Cult for Kids della settimana mostrando alcune immagini in grado di introdurci all’interno della storia e di farci conoscere meglio i personaggi che ne fanno parte. Il film di cui abbiamo parlato questa volta è un vero e proprio un titolo di culto per intere generazioni, passate e future, che difficilmente potrà passare di moda: E.T. l’extra-terrestre.
Ecco dunque i piccoli protagonisti di questa storia: Elliott, interpretato da Henry Thomas, e E.T., un alieno dimenticato per sbaglio sul nostro pianeta.
Il “Pezzo di cinema” di questa settimana è un film incapace di invecchiare, un classico per tutte le generazioni dal 1982 in poi: E.T. L’extraterrestre di Steven Spielberg. Come già spiegato dal nostro Filippo, si tratta di una fiaba in piena regola, un racconto che mescola una narrazione da sogno su pellicola con una serie di temi importanti e capaci di risuonare nei cuori di tutta la famiglia.
La storia di E.T. nasce dall’infanzia di Spielberg, che nel 1960, a 14 anni, si trovò a dover affrontare il divorzio dei suoi genitori, e creò così un amico invisibile, un extraterrestre che lo aiutò a superare un momento difficile. Molti degli elementi presenti nel film sono autobiografici: il rapporto tra Elliott e la sua sorellina, ad esempio, o il modo in cui Elliott si finge malato scaldando il termometro nella lampada. Il film, inoltre, continua a mostrarci un lato positivo dei visitatori da altri pianeti, sulla falsariga di Incontri ravvicinati del terzo tipo.
E pensare che, inizialmente, il film avrebbe dovuto intitolarsi Night Skies e raccontare proprio una storia opposta a quella di Incontri ravvicinati: ovvero, quella di una famiglia tormentata da alieni cattivi. L’unico alieno buono, Buddy, stringeva amicizia con un bambino autistico, e alla fine aiutava la famiglia a liberarsi dei suoi malvagi compari. Questa sottotrama prese infine il sopravvento, e Spielberg decise di usare E.T. per narrare quella storia autobiografica che aveva in mente da tempo.
Per fortuna che lo fece: altrimenti non avremmo mai visto scene come quella che segue. Una delle sequenze più emozionanti di sempre: E.T. solleva in volo la bici di Elliott col pensiero, e i due sfrecciano soli, nel vasto cielo notturno, mentre la splendida colonna sonora di John Williams sottolinea e amplifica la straordinaria forza della scena. Un vero “pezzo” di storia del cinema, che ha anche originato il logo della Amblin, la casa di produzione di Spielberg.
Il “Pezzo di cinema” di questa settimana è un film incapace di invecchiare, un classico per tutte le generazioni dal 1982 in poi: E.T. L’extraterrestre di Steven Spielberg. Come già spiegato dal nostro Filippo, si tratta di una fiaba in piena regola, un racconto che mescola una narrazione da sogno su pellicola con una serie di temi importanti e capaci di risuonare nei cuori di tutta la famiglia.
La storia di E.T. nasce dall’infanzia di Spielberg, che nel 1960, a 14 anni, si trovò a dover affrontare il divorzio dei suoi genitori, e creò così un amico invisibile, un extraterrestre che lo aiutò a superare un momento difficile. Molti degli elementi presenti nel film sono autobiografici: il rapporto tra Elliott e la sua sorellina, ad esempio, o il modo in cui Elliott si finge malato scaldando il termometro nella lampada. Il film, inoltre, continua a mostrarci un lato positivo dei visitatori da altri pianeti, sulla falsariga di Incontri ravvicinati del terzo tipo.
E pensare che, inizialmente, il film avrebbe dovuto intitolarsi Night Skies e raccontare proprio una storia opposta a quella di Incontri ravvicinati: ovvero, quella di una famiglia tormentata da alieni cattivi. L’unico alieno buono, Buddy, stringeva amicizia con un bambino autistico, e alla fine aiutava la famiglia a liberarsi dei suoi malvagi compari. Questa sottotrama prese infine il sopravvento, e Spielberg decise di usare E.T. per narrare quella storia autobiografica che aveva in mente da tempo.
Per fortuna che lo fece: altrimenti non avremmo mai visto scene come quella che segue. Una delle sequenze più emozionanti di sempre: E.T. solleva in volo la bici di Elliott col pensiero, e i due sfrecciano soli, nel vasto cielo notturno, mentre la splendida colonna sonora di John Williams sottolinea e amplifica la straordinaria forza della scena. Un vero “pezzo” di storia del cinema, che ha anche originato il logo della Amblin, la casa di produzione di Spielberg.
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