“Amiamo i film di arti marziali. Non ero interessato nel prendermi gioco di essi, perché credo davvero che i film di arti marziali possano essere grandi film, tanto quanto qualsiasi altro genere, se fatti nel modo giusto”. Queste parole, pronunciate da regista di Kung Fu Panda, John Stevenson, dovrebbero chiarire quanto rispetto lui e il suo Mark Osborne avessero per questo filone tanto popolare in oriente quanto in occidente, e con quanto rispetto abbiano avvicinato la sceneggiatura di Kung Fu Panda per realizzare “il film visivamente più bello mai realizzato dalla DreamWorks”.
I lavori sul nostro Cult for Kids della settimana iniziarono nell’ottobre 2004, quattro anni prima della première del film a Cannes, nel maggio 2008. Quattro anni di duro lavoro, durante i quali lo scenografo Raymond Zibach e l’art director Tang Heng studiarono la pittura, la scultura e l’architettura cinesi, nonché ovviamente i film di Kung Fu, per far sì che il cartone non sembrasse una presa in giro del genere, ma si calasse armoniosamente tra i precedenti.
I due registi ammisero, tra le influenze, Kung Fusion di Stephen Chow, ma Zibach ha citato anche Hero, La foresta dei pugnali volanti e La tigre e il dragone. La ricerca, dunque, andava verso una fluidità dei movimenti dapprima ritenuta impossibile da realizzare. I risultati hanno smentito, per fortuna, quelle previsioni, e non solo Kung Fu Panda è un film tecnicamente riuscitissimo, ma ebbe un successo enorme, finendo per incassare la bellezza di 631 milioni di dollari nel mondo.
A seguire, un bellissima clip in cui Po riceve la sua lezione finale!
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